Il contesto attuale porta a fluttuazioni significative dei prezzi del carburante che hanno un conseguente impatto sul potere d’acquisto degli automobilisti. Si tratta di una tematica centrale e solleva la problematica della capacità di assumere un impegno verso il clima. Pianeta o portafoglio, quando si tratta del proprio diritto a spostarsi: dobbiamo davvero scegliere?
IL POTERE D’ACQUISTO È LA PRIMA PREOCCUPAZIONE DEGLI ITALIANI NELL’ATTUALE CONTESTO POLITICO
Lo conferma un’indagine condotta dall’Istituto Semopolis, diretto da Pietro Vento, più di 8 cittadini italiani su 10 si dichiarano preoccupati per l’aumento delle bollette di gas ed energia, il 70% per il costo dei carburanti; 2 su 3 segnalano l’aumento dei prezzi della spesa alimentare e dei beni di prima necessità. Il 56% evidenzia, in termini più generali, la crescita dell’inflazione e la conseguente riduzione del potere d’acquisto familiare.La pianificazione territoriale di un paese come l’Italia rende l’accesso alle città, ai villaggi e ai centri urbani una condizione essenziale per l’accesso ai posti di lavoro, ai servizi, alla sanità e ai luoghi di divertimento. Questo accesso è tuttavia condizionato dal livello di reddito, che è essenziale per ottenere un alloggio o per spostarsi [il maggior parte delle volte in auto privata] dalla periferia verso i centri. Questa condizione solleva una problematica concreta: quella della capacità di inclusione e dell’accessibilità ai servizi e alle strutture.
Per garantire a tutti l’accesso ai beni e ai servizi di prima necessità, il potere d’acquisto delle famiglie deve quindi essere preso in considerazione nelle politiche di mobilità, soprattutto quando si tratta di offrire alternative.
PIÙ CHE UNA CONSTATAZIONE, UN’URGENZA ANCORA PIÙ FORTE DOPO L’ULTIMO RAPPORTO IPCC.
Il 5 aprile 2022, l’ultimo rapporto dell’IPCC ci ha ricordato l’urgenza del cambiamento climatico e ha raccomandato di limitare drasticamente le nostre emissioni di gas serra nei prossimi tre anni. Nella sola Unione Europea, il settore dei trasporti è responsabile di quasi il 30% delle emissioni di CO2. L’auto privata è responsabile di quasi il 60% delle emissioni totali di CO2 del trasporto stradale.
CONCILIARE IL BISOGNO FONDAMENTALE DI VIAGGIARE CON GLI IMPEGNI AMBIENTALI SENZA COMPROMETTERE IL PROPRIO POTERE D’ACQUISTO
Per conciliare l’impegno per il clima con la libertà di movimento, un elemento della risposta sta nel cambiamento del modo di trasporto: cambiare il modo di trasporto dall’auto privata a modi più virtuosi come il trasporto pubblico o condiviso o soluzioni di mobilità dolce.
Il Transport on Demand (ToD), una modalità di trasporto che fa parte di questo approccio e al tempo stesso si avvicina all’automobile privata in termine di flessibilità (minibus che possono essere prenotati in tempo reale o in anticipo all’indirizzo prescelto o nelle vicinanze), condividendo in modo intelligente i viaggi dei passeggeri, ottimizzando i percorsi per evitare deviazioni e corse a vuoto.
Inoltre, il Trasporto a chiamata è essenzialmente concepito come una soluzione di trasporto per aree scarsamente popolate (zone rurali o suburbane). Si rivolge a un tipo di popolazione più dipendente dall’automobile o più vulnerabile quando ne viene privata (pubblico non motorizzato, minori, anziani, PRM, ecc.).
La maggior parte dei servizi ToD e PMR, infine, sono concepiti per essere accessibili senza costi aggiuntivi perché sono integrati negli abbonamenti o nelle tariffe in vigore sulle varie reti comunali, comunitarie o regionali.
Si tratta quindi di un modo di trasporto flessibile quasi quanto l’auto privata, sostenibile perché condiviso e ottimizzato, e accessibile senza costi aggiuntivi perché generalmente incluso nelle offerte di trasporto locale. È logico che dopo i recenti aumenti dei prezzi del carburante, i servizi ToD di Padam Mobility hanno visto un aumento dell’uso. Muoversi, agire per l’ambiente e aumentare il potere d’acquisto non sono più concetti che si escludono a vicenda.
Il trasporto a chiamata è una risposta concreta che, nonostante la crescente diffusione, è troppo spesso assente dalle considerazioni politiche.
È ora di invitarla nel dibattito politico e di onorare le principali preoccupazioni del popolo italiano.